Anni 70-80
Gli anni Settanta
Il decennio successivo vive tra alti e bassi, almeno sotto il profilo dei risultati sportivi. Il Rugby Feltre frequenta la serie C e nel 1972 deve rinunciare a tutto il gruppone proveniente da Belluno, perché rinasce nel capoluogo la squadra di rugby. Tornano, pertanto, a vestire la maglia gialloblu non solo i giocatori che erano giunti a Feltre, ma pure quelli che in maglia granata avevano mosso i primi passi.
Dal 1969 al 1977, come detto, il Feltre milita nei campionati di Serie C con esiti alterni: sono gli anni dei grandi scontri con l’Udine, il Casale, Il Mirano per il primato in classifica. La squadra, a campionato finito, non interrompe l’attività ma partecipa pure al Trofeo federale , avendo così l’occasione di misurarsi con formazioni di categorie superiori, quali il Rovigo, il Petrarca Padova, le Fiamme Oro, senza mai sfigurare.
Dario Palminteri ricopre il ruolo di allenatore fino alla stagione 1970/71 e la carica di Presidente fino al 1984. Gli succede, per alcuni anni, sulla panchina del Rugby Feltre una vera e propria istituzione, Gabrielli Gabriele, per tutti il Maestro.
La nostra società non ha mai limitato il proprio impegno ed entusiasmo al campo e così nel 1972 viene sancito il gemellaggio rugbistico con la squadra della città di Bagnols-sur-Céze (Francia), cittadina gemellata con Feltre. Gli scambi continuarono fino al 1979, proseguendo, poi, per altri vent’anni con le giovanili e il Minirugby.
Per la Feltre rugbistica e non solo, l’arrivo dei francesi costituiva sempre un grande avvenimento. I feltrini hanno sempre subito la superiorità dei transalpini, eccetto una volta, in occasione di uno straordinario incontro giocato in notturna. Mai come in quell’occasione lo stadio Comunale di Feltre ospitò tanti spettatori.
Nel 1973 la squadra viene affidata a Umberto Omodei, già giocatore del Metalcrom Treviso, un tempo avversario del Feltre, quando le due compagini militavano in Serie B. Omodei a Feltre riveste il doppio ruolo di allenatore e giocatore e per la nostra società inizia un periodo felice, non solo perché disputa campionati di vertice, ma anche perché inizia a partecipare contemporaneamente anche ai tornei under 23. La disponibilità di Umberto Omodei è un elemento importante, che consente alla società di riprendere l’attività giovanile alle le scuole medie Rocca e Luzzo.
Negli anni esuberanti di fine Settanta, i giocatori della prima squadra, nel 1977 provano a introdurre una forma cooperativistica di gestione dell’associazione, ma questo tipo di conduzione, come alcuni altri avevano prefigurato, non porta i risultati sperati. Nel frattempo, il parco giocatori lentamente si va assottigliando e nel 1977 il Feltre è costretto a rinunciare alla partecipazione al campionato Under 23. Nel 1978 Umberto Omodei deve lasciare la direzione della squadra, trasferendosi per motivi di lavoro a Vittorio Veneto. E’ questo un periodo di grande trasformazione, finisce la carriera agonistica di tutti i vecchi giocatori della prima e seconda generazione, per cui, dopo un brutto campionato di Serie C, nell’anno della suddivisione della C in C1 e C2, il Feltre si trova relegato nella serie inferiore.
Quando la strada sembra irrimediabilmente in salita, come sempre è successo nella storia del Rugby Feltre, la società granata si rimbocca le maniche e svolta decisa verso anni entusiasmanti.
Il 1979 segna un momento importante nella nostra storia, perché seppur ripartendo quasi da zero, l’associazione può contare sull’ingresso tra le fila dei tecnici di Giovanni Chimenti, già campione d’Italia under 19 con il Metalcrom Treviso. La prima squadra, poi, inizia a formare quel gruppo che per molti anni renderà durissima la vita a tutti, potendo contare sull’innesto in prima linea di “Francia” De Nale.
Rinvigorito nelle fila dei giocatori e nell’entusiasmo dei tecnici, l’assetto societario con Renato D’Andrea Savino Conz cercava di migliorare la prima squadra, mentre Giovanni Chimenti e Gabriele Gabrielli si dedicano con grande impegno a diffondere il rugby nelle scuole medie superiori.
Il 1979 è anche l’anno in cui viene organizzato un torneo studentesco, al quale partecipano quattro Istituti: Rizzarda, Liceo Scientifico, Vittorino da Feltre (Terza Media) e Colotti. Nasce, così, una squadra under 17, che sotto la guida di Chimenti partecipa al campionato regionale.
Gli anni Ottanta
Nel 1980 il Giovanni Chimenti torna al Petrarca Padova, per allenare le giovanili e gli subentra, con i giovani del Rugby Feltre, Gabriele Gabrielli: sono anni di grande crescita, tanto da togliersi, a livello di settore giovanile, lo sfizio di vincere i tornei organizzati dalla città gemella di Bagnols-sur-Céze e persino di sconfiggere quel Petrarca Padova, proprio allenato dal nostro ex tecnico, Giovanni Chimenti.
Lo sforzo più grande della società è dedicato al settore propaganda, tanto che nascono l’under 11 e l’under 13, mentre la forte under 19 ottiene addirittura la promozione in gruppo 1. Logica conseguenza per quella formazione è l’approdo in blocco in prima squadra, nella stagione 1983/1984.
Sono anni delicati per il campo da gioco, poiché lo stadio Comunale non essendo più praticabile, né per il rugby, né per il calcio, viene risistemato e dedicato esclusivamente alla palla rotonda. Il Rugby Feltre è costretto a un pellegrinaggio tra diversi terreni, da Celarda ad Arten, da Tomo a Seren del Grappa, trovando finalmente casa a Mugnai. Doveva essere un approdo momentaneo, diverrà il domicilio della nostra società per quasi trent’anni. Alla presidenza del club, a Dario Palminteri subentra, fino al 1988, il maestro Gabrielli.
Il movimento, nel frattempo, cresce, la prima squadra incanta. Alla sua guida torna per un breve periodo Giovanni Chimenti, sufficiente per conquistare la promozione in C1. Anche la formazione giovanile allenata da Ezio Piolo vince il proprio campionato e approda nel gruppo 1.
Nel 1985 Chimenti, per motivi di salute, abbanda l’attività e la squadra viene affidata a Vito Olivier, ex giocatore del Rugby Feltre e nome noto della palla ovale provinciale. E’ questo il momento in cui le maglie granata compiono un grande salto in avanti, perché nel contesto di un gruppo giovane, di qualità e ambizioso, allenato da un tecnico puntiglioso, viene inserito il neozelandese Ian Frew, un giocatore che lascerà un grandissimo ricordo di sé in campo e fuori dal campo, segnando la nostra storia. La promozione in serie B è la naturale conseguenza di un’intesa eccezionale.
Per l’approdo in B la società si dota di una struttura molto professionale, che propone Dario De Marco alla presidenza, Ian Frew allenatore della prima squadra e della formazione riserve, Ezio Piolo tecnico della giovanile e Gabriele Gabrielli responsabile del settore propaganda e minirugby.
Il decennio si chiude con la partenza di Ian Frew, che lascerà tante nozioni del rugby neozelandese e un grandissimo ricordo.